Infanzia in Italia, rapporto Save the Children: in dieci anni triplicato il numero dei minori in povertà assoluta. Roma, 18 ottobre 2019
Negli ultimi dieci anni il numero dei minori che vivono in povertà assoluta è più che triplicato, passando dal 3,7% del 2008 al 12.5% del 2018. Oggi sono 1,2 milioni i bambini che non hanno i beni indispensabili per condurre una vita accettabile.
La crisi economica, tra il 2011 e il 2014, ha contribuito al peggioramento della situazione di questi minori: in questo periodo la percentuale di minori in condizioni di povertà è salita dal 5% al 10% trasformandosi in una vera e propria emergenza.
Questa analisi dettagliata e impietosa della condizione dei bambini e adolescenti è stata pubblicata il 18 ottobre u.s. nella decima edizione dell’Atlante dell’Infanzia a rischio – “Il tempo dei bambini” a cura di Giulio Cederna – e fa un bilancio della condizione dei bambini e adolescenti in Italia.
Ne emerge un aumento delle disuguaglianze intergenerazionali, geografiche, sociali, economiche, tra bambini del sud, del centro e del nord, tra bambini delle aree centrali e delle periferie, tra italiani e stranieri, tra figli delle scuole bene e delle classi ghetto.
È un Paese vietato ai minori, il nostro, che ha abbandonato il suo tesoro più grande: i bambini.
In un paese impoverito e profondamente colpito dalla denatalità (nel 2008, in Italia i minori rappresentavano il 17,1% della popolazione residente, mentre nel 2018 sono ridotti al 16,2%) la spesa sociale per l’infanzia resta tra le più basse in Europa, con divari tra le diverse regioni nel reale accesso ai servizi per i bambini e le loro famiglie.
Povertà economica e povertà educativa sono due fenomeni strettamente correlati, che si autoalimentano in un circolo vizioso trasmettendosi di generazione in generazione.
In un paese in cui si è disinvestito sulle politiche sociali e sull’infanzia, anche la povertà educativa è una piaga in crescita. Quasi un minore su 2 non legge un libro oltre a quelli scolastici durante l’anno, con profondi divari regionali.
La deprivazione culturale di bambini e adolescenti in Italia è una vera e propria emergenza e i minori che non svolgono sufficienti attività culturali sono ancora 7 su 10, con i consueti divari tra le regioni. Anche lo sport resta per molti un privilegio: in Italia circa un minore su 5 (tra i 6 e i 17 anni) non pratica sport e il 15% svolge solo qualche attività fisica.
Mentre il dibattito mondiale si accende sull’impatto dei cambiamenti climatici sul pianeta, i bambini e adolescenti italiani crescono in un paese in cui c’è sempre meno verde, con un aumento di 30.000 ettari di territorio cementificato dal 2012 al 2018.
Il 37% di dei minori si concentra in 14 grandi aree metropolitane, in ambienti non propriamente a misura di bambino, e in una città su 10 non si raggiunge la dotazione minima di verde pubblico di 9 metri quadri per abitante prevista dalla legge.