ADDEBITABILE LA FINE DEL MATRIMONIO AL CONIUGE CHE INTERROMPE LA PROCEDURA DI PROCREAZIONE ASSISTITA DI NASCOSTO DALLA MOGLIE(Cass. civ., sent. n. 7132 del 9.04.2015)

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Con la citata decisione la S.C. ha imputato al coniuge che non abbia a suo tempo rivelato alla moglie di essere la causa esclusiva della infertilità di coppia né successivamente abbia inteso condividere con essa le difficoltà di accettazione del progetto procreativo assistito «una costante violazione dell’obbligo di lealtà reciproca che caratterizza non soltanto con riferimento alla sfera sessuale, la comunione affettiva posta a base del vincolo coniugale. La frustrazione che consegue alla reiterata disconferma dell’affidamento riposto sull’osservanza degli impegni reciproci assunti dai coniugi è del tutto idonea a costituire la causa della impossibilità di proseguire nel rapporto matrimoniale».