Un tema complesso quello del diritto ad educare, che presuppone prima di tutto il dovere di educarsi. In una società democratica ci si educa e si educa ai diritti fondamentali del vivere insieme, che sottendono il nostro sistema di comunità sociale e familiare. Il “prendersi cura” diviene così il motivo conduttore di lettura dei diritti-doveri.
Cosa vuol dire oggi il diritto/dovere di educare e di essere educati? questo l’ambizioso interrogativo cui CamMiNo – Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni vorrebbe rispondere nei tre giorni del suo annuale congresso che si svolgerà a Reggio Calabria dal 19 al 21 ottobre 2017.
E un nodo vivo oggi quello dell’educare e dell’educarsi nella società che cambia e che sta cambiando velocemente, per il progressivo aprirsi di orizzonti geografici, culturali, umani, tecnologici, sociali che viviamo. Gli interrogativi sono tanti, in un momento in cui i vecchi ingranaggi di trasmissione di comportamenti sociali condivisi sono parzialmente tramontati (dalla famiglia una per tutta la vita, allargata ed omogenea sul piano valoriale, al cortile, al villaggio, ai mass media monoliticamente attestati su modelli socialmente comuni).
Sussiste invece una pluralità di modelli e nuovi strumenti: una ricchezza che può però essere talvolta disorientante: l’articolata presenza di diverse prospettive può diventare un ginepraio nel quale è difficile districarsi. Accanto sopravvivono vecchi schemi disvaloriali di sopraffazione e violazione di diritti umani.
La “bussola” nell’aprirsi ed ampliarsi di orizzonti può essere costituita dai valori di solidarietà e responsabilità che sottendono tutto il nostro sistema sociale e giuridico e che si possono sintetizzare nel “prendersi cura”: delle relazioni, della comunità: domestica, familiare, cittadina, nazionale, europea, mediterranea. Prendersi cura dell’altro che arriva da lontano con la sua cultura e la sua storia; della persona che sta accanto e che è resa più vulnerabile dall’età o dalle condizioni sociali. Essere responsabili e solidali, riscoprendo anche il patto intergenerazionale.
Abbiamo infatti scelto come emblema di questo nostro congresso proprio il “prendersi cura”, come espressione individuale dell’endiadi inscindibile di responsabilità-solidarietà: come due facce dello stesso pianeta “giustizia” che non si possono disgiungere.
Affronteremo con esperti giuristi e di altre scienze umane le maggiori evidenze attuali del tema educativo: dalla violenza domestica e di genere, a quello della giustizia riparativa, al tema dei confine della libertà di educare a quello della necessità di trovare il giusto equilibrio nell’accoglienza dei minorenni migranti tra integrazione e corretto rispetto della loro identità. Parleremo di educazione alla non discriminazione del diverso e di educarsi al conflitto perchè non sia gestito con il linguaggio dell’odio ma della costruzione. Tratteremo di come educarsi ed educare ad internet perchè per ciascuno possa costituire un’opportunità e non un condizionamento.
Per consultare il programma del congresso, per tutte le informazioni e per le iscrizioni: https://www.cammino.org/events/diritto-educare-ai-diritti/
LORENZO COLETTA
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