Riforma giustizia civile area persone, relazioni familiari, minorenni. Il dibattito in corso. Roma, 8 marzo 2017

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Pubblichiamo, quale contributo di verità al dibattito in corso, la petizione intitolata “SALVARE IL T.M.” del 3 marzo 2017 e la risposta in data 7 marzo 2017 della Sen. Filippin -relatrice della parte del DDL che riguarda la giustizia per le persone, le relazioni familiari e i minorenni- a proposito del lavoro svolto in Senato per la riforma di sistema della giustizia per l’area persone, relazioni familiari e minorenni che attui i principi di concentrazione delle competenze, unicità, specializzazione e prossimità del giudice.

 

2017 03 07 RISPOSTA DELLA SENATRICE FILIPPIN ALLA PETIZIONE “SALVARE IL TM”

Il 07/03/2017 18:11, Rosanna Filippin ha scritto:

 

Alla cortese attenzione delle dottoresse Maggia e Long

 

Ho avuto notizia della petizione da voi lanciata allo scopo di  “Salvare il T.M.” Ne ho letto il testo, sottoscritto da numerosi esponenti del mondo accademico e giudiziario.

Io ho la “ fortuna” di essere la relatrice dell’AS 2284 di riforma del processo civile e di conoscere bene sia il suo contenuto, in particolare la lettera B, sia il percorso che il Disegno di Legge sta facendo in Senato.

Il disegno di legge delega attualmente all’esame del Senato della Repubblica rubricato al numero 2284, nel testo già approvato dalla Camera dei Deputati il 10 marzo 2016, propone infatti all’art. 1, comma 1, lettera b) di delegare il governo ad adottare gli atti legislativi necessari per istituire presso i tribunali ordinari e presso le corti di appello e sezioni distaccate di corte di appello le sezioni circondariali e distrettuali specializzate per la persona, la famiglia e i minori, sopprimendo il tribunale per i minorenni e l’ufficio del pubblico ministero presso il tribunale per i minorenni.

Comprendo la preoccupazione espressa da così tanti esponenti del mondo accademico e giudiziario, condivisa anche da molti senatori della Commissione Giustizia Senato.
Si è così lavorato per arrivare alle modifiche del testo Camera che rispondessero ai dubbi ed alle critiche manifestate da più parti.

La Commissione Giustizia del Senato ha dato corso ad una serie di audizione sul AS 2284 coinvolgendo tutte le associazioni forensi ad iniziare da quelle specializzate in diritto di famiglia, Giudici (ANM e AIMMF), docenti di procedura civile, Presidenti e Procuratori di vari Tribunali dei Minorenni. Contemporaneamente si è avviato un tavolo presso il Ministero di Giustizia alla quale sono stati invitati ed hanno partecipato tutti i rappresentanti istituzionali delle varie associazioni e delle categorie coinvolte nella giustizia minorile, operatori sociali compresi.

L’obiettivo era giungere ad un documento comune che potesse diventare la bussola per modificare il testo Camera così da realizzare tutti gli obiettivi indicati nel parere ANM, votato all’unanimità il 13 luglio del 2016.

Li ricordo brevemente perché sono – nella nostra intenzione – i punti fermi della riforma dell’istituendo “Tribunale per la persona, le relazioni familiari ed i minorenni”:
1. Specialità dei diritti ed assoluta specializzazione del connesso sistema giudiziario
2. Integralità ed unitarietà della giurisdizione
3. Natura multidisciplinare delle competenze professionali implicate
4. Prossimità territoriale.

Il frutto di questo lavoro  – non ancora concluso –  è l’emendamento 1.38 (regolarmente pubblicato agli atti).  Cioè l’istituzione del “Tribunale per la persona, le relazioni familiari ed i minorenni “ , che vada a sostituire il T.M. prevedendo la specializzazione degli operatori, giudici per primi, in tutti i procedimenti a tutela dei soggetti vulnerabili ed in quelli relativi alle crisi familiari. Specializzazione ed esclusività dei Giudici ma garantendo anche la prossimità territoriale e quindi la presenza del giudice specializzato in ogni Tribunale circondariale.
Il modello è quello del Tribunale di sorveglianza come suggerito nel parere ANM del 13 luglio 2016, tradotto concretamente nel documento del Consiglio Nazionale Forense che è la base dell’emendamento 1.38.

Il nostro lavoro non si è ancora concluso perché il Ministero di Giustizia ne sta valutando la fattibilità cioè la realistica possibilità di garantire esclusività di funzioni e specializzazione a tutti i Giudici del “Tribunale per la persona, le relazioni familiari ed i minorenni”  nonché  alla Procura presso il predetto ufficio.
Ma sono ottimista. Nei prossimi giorni rivedremo l’emendamento 1.38 e conto di poter depositare a breve la riformulazione definitiva.

Ora, tutto è lecito in democrazia: le critiche, i dubbi, le petizioni. Basta però che non contengano cose non vere.

E mi dispiace leggere che la petizione “Salviamo il T.M.”  afferma categoricamente che il testo Camera verrà approvato così com’è senza alcuna modifica da parte del Senato.

O io lavoro in un altro paese, diverso dall’Italia, o voi non siete in possesso di informazioni corrette.

Spero di aver risposto a tutti i dubbi ma resto a disposizione per ogni aggiornamento o delucidazione fosse necessaria.

 

Cordiali saluti

Senatrice Rosanna Filippin

 

2) 2017 03 03 TESTO DELLA PETIZIONE “SALVARE IL TM”

SALVIAMO I TRIBUNALI PER I MINORENNI

In questo momento storico, i bambini e gli adolescenti sono i primi a pagare le conseguenze drammatiche che derivano dalla crisi economica, dall’immigrazione e dai tagli alla spesa pubblica negli enti locali: un numero sempre maggiore di loro, come risulta da tutte le rilevazioni statistiche, vive ormai in condizioni drammatiche, specialmente in alcune aree del paese.

I Tribunali e le Procure Minorili, come la Corte Costituzionale ha più volte affermato, trovano fondamento nel principio di protezione dell’infanzia e della gioventù (art. 31 della Costituzione) e nel dovere della Repubblica, nei casi di incapacità dei genitori, di provvedere a che siano assolti i loro compiti (art. 30), in un contesto di obblighi internazionali in cui la specializzazione è considerata un valore irrinunziabile,

tanto che l’Unione Europea – con la recente approvazione della direttiva sulle garanzie procedurali per i minori penalmente indagati – ha assunto come propri i valori ai quali si ispira il nostro ordinamento, ribadendo la necessità di potenziare la specializzazione dell’intervento giudiziario minorile ed evidenziandone la funzione preventiva e la specificità rispetto alla giustizia ordinaria.

Il ruolo dei Tribunali e delle Procure Minorili, uffici specializzati e autonomi, è fondamentale sia negli interventi di protezione di bambini e adolescenti – vittime indiversa misura di incurie, maltrattamenti ed abusi – sia nel settore penale, nel quale il processo è caratterizzato, fin dal primo momento, da finalità educative dirette al recupero sociale dell’imputato minorenne.

Il Consiglio Superiore della Magistratura, con delibera adottata all’unanimità il 13 luglio 2016, ha sottolineato la necessità di preservare l’autonomia dei Tribunali e delle Procure minorili, evidenziando le gravi disfunzioni che si determinerebbero in concreto se gli attuali uffici minorili fossero assorbiti negli uffici ordinari.

In questo contesto la proposta di legge approvata dalla Camera – che prevede l’accorpamento degli uffici minorili a quelli ordinari – si muove in senso del tutto opposto, e appare ispirata dal tentativo di ripianare le carenze di risorse degli uffici per gli adulti col sacrificio della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza.

Con la loro soppressione – e la creazione di ‘sezioni distrettuali’ nei tribunali ordinari e di ‘gruppi specializzati’ all’interno delle procure ordinarie – al posto dei tribunali si creerebbero strutture molto più complesse, che verrebbero paradossalmente declassate a mere sezioni dei tribunali ordinari, prive non solo dell’autonomia organizzativa, ma anche della rappresentanza esterna nei confronti degli enti locali e dei servizi socio-sanitari, aspetto fondamentale per l’efficacia dell’intervento giudiziario in questo settore.

Ancor più gravi le trasformazioni previste per le procure minorili – destinatarie ogni anno di decine di migliaia di segnalazioni dei servizi, delle forze dell’ordine, degli ospedali, delle scuole, delle associazioni di volontariato e di semplici cittadini – perché nei ‘gruppi specializzati’ non verrebbe garantita nemmeno l’esclusività delle funzioni dei magistrati, che – in aggiunta ai compiti di tutela dei bambini e degli adolescenti – dovrebbero svolgere anche funzioni penali ordinarie, in processi contro adulti ispirati a una logica inquirente del tutto diversa nelle finalità e nell’approccio.

La tutela dell’infanzia e dell’adolescenza è strategica per il futuro del paese, e un

settore così complesso e importante della giurisdizione – che ha quasi un secolo di vita e di studi – non può essere frettolosamente riformato nell’ambito di un disegno di legge che si occupa di argomenti processuali del tutto diversi.