RIFLETTENDO MENTRE SI CAMMINA: COSA DICE IL DRAMMA ANTICO AGLI AVVOCATI DI FAMIGLIA OGGI?

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RIFLETTENDO MENTRE SI CAMMINA: COSA DICE IL DRAMMA ANTICO AGLI AVVOCATI DI FAMIGLIA OGGI?

 

Può sembrare uno “snobbismo” pensare alle tragedie greche come fonte di ispirazione per avvocati che si occupano di persone, minorenni, famiglie.

E invece chi ha “camminato” gli anni scorsi per Siracusa, in occasione di quello che è diventato un appuntamento annuale, sa che non lo è. Lo scorso anno abbiamo riflettuto insieme su cosa voglia dire essere padre ed essere figlio, confrontandoci su Edipo re di Sofocle; poi sulla sventura dell’essere figli sacrificali con Ifigenia in Aulide, di Euripide; e sulla catena di violenza con Agamennone di Eschilo, con suggestioni che sono rimaste impresse nel cuore e nella mente dei partecipanti.

Questo anno la programmazione dell’INDA-Istituto Nazionale del Dramma Antico, che ha collaborato nel progetto, ci offre la possibilità di riflettere con relatori di eccezione sui diritti umani con il dramma di Eschilo, Il Prometeo incatenato. L’eroe che rubò il fuoco agli dèi per donarlo agli uomini viene dagli stessi incatenato a una roccia per punizione di avere osato tanto. Con Salvatore Amato, Mirzia Bianca, Roberto Giovanni Conti, Lina Panella, Rita Russo rifletteremo sui “prometei” di oggi: in particolare le donne che rubano il fuoco agli dèi invidiosi e vendicativi, insofferenti di ogni parità. Avremo testimonianze di grande rilievo Vajiheh Hajihosseini , attivista iraniana, luogo dove si sta consumando un eccidio di genere per negare il fuoco della libertà; avremo la testimonianza di Gabriella Luccioli, che ha “rubato” il fuoco della giurisdizione, prima donna magistrato in Italia; sentiremo le testimonianze delle donne che si sono ribellate alla ‘ndrangheta nel progetto Liberi di scegliere cui darà voce Chiara Simonelli, mentre il progetto sarà brevemente presentato dagli avvocati Donatella Nucera e Marilena Parisi. Rifletteremo sulla storia di una giovanissima donna che ha pagato con la vita l’aver semplicemente desiderato di amare liberamente: Saman e in sua memoria ci interrogheremo se il nostro sistema offra effettivamente protezione a chi si ribella a dei ostili e vendicativi. Finiremo la serata a teatro, assistendo a Prometeo incatenato di Eschilo e… poi mangiando insieme a Ortigia come da tradizione.

Il giorno dopo , Camminando tra mito e realtà, rifletteremo sull’immortalità del dramma antico, ci chiederemo cosa offre alla riflessione dell’uomo moderno, sapientemente  guidati da Marinella Muscarà, preside della facoltà di Scienze Umane dell’Università Kore di Enna che ci ospiterà nell’Aula Magna di Siracusa, confrontandoci con Sonia Macrì, Flavia Zisa, Andrea Rabbito e, insieme allo straordinario collega Pucci Piccione, presidente dell’INDA, incontreremo coloro che danno vita ai protagonisti del dramma antico questo anno recitando Prometeo e Medea di Euripide: Laura Marinoni, Daniele Salvo, Alessandro Albertin, Marina Valensise, Margherita Rubino, Ezechia Paolo Reale.

A Medea dedicheremo la riflessione nei due pomeriggi del 3 e del 4 giugno: il primo dedicato alla crisi del rapporto di coppia. Medea e Giasone si incontrano in Colchide, lontana dalla Grecia, terra ritenuta barbara, dove Giasone va a recuperare il vello d’oro alla guida degli Argonauti. Medea, figlia del re che detiene tale vello, si innamora di Giasone, lo aiuta nella riconquista del vello d’oro, arriva persino ad uccidere il proprio fratello e fugge con Giasone. Ma gli anni corrono e l’ardente amore di gioventù svanisce. Giasone vuole rifarsi una vita, sistemarsi con Creusa, figlia del re di Corinto (Creonte) e, allora, licenzia la moglie e i figli da lei avuti; li vuole spedire in esilio. I temi sono tanti: dietro c’è tutto ciò che in una storia di coppia si è dato e non riceve riconoscimento; ciò che non si recupera della vita di gioventù spesa per un amore svanito. Ma c’è anche la discriminazione nei confronti del diverso, dello straniero: perché il greco Giasone rimprovererà a Medea proprio quella diversità che lo aveva affascinato in gioventù. Storie che si ripetono negli studi di noi avvocati familiaristi quasi quotidianamente: l’amore “che strappa i capelli è finito ormai” (per dirla con Fabrizio de Andrè) e spesso non resta nemmeno “qualche carezza e un po’ di tenerezza”, ma rabbia e voglia di cancellare il passato con un colpo di spugna e, insieme al passato, chi lo rappresenta e che è divenuto ormai un peso e un orpello. Ne parleranno Valentina Di Gregorio, Sabrina Gambino, Daniela Giraudo, Veronica Milone, Dorotea Quartararo, Filippo Romeo; concluderà Mario Scialla.

Esauriti (purtroppo) i biglietti dello spettacolo cui non potremo assistere al teatro greco, suppliremo con la lettura di alcuni brani tratti da Medea a cura dei Colleghi della Compagnia degli Umili, del Foro di Siracusa.

Gli stessi Colleghi ci accompagneranno il giorno successivo nella riflessione sull’altro grande tema della Medea: i figli invisibili, vittime del conflitto di coppia e usati come strumento di offesa, cui è negato essere persone ma solo mezzo di vendetta tra i genitori contendenti l’uno verso l’altro: Giasone che se ne vuole disfare mandando anche loro in esilio, in quanto testimonianza di un passato sgradito, da eliminare, di ostacolo alla nuova splendida vita che verrà e che ha pensato per il proprio futuro con la figlia del re, Creonte; forse pensando al proprio futuro di re cui i figli sarebbero di ostacolo; forse pensa anche di sé di aver trovato un’ottima soluzione, mandandoli in esilio. Medea usa i figli per la sua vendetta, per il suo dono di morte a Creusa e poi li uccide. 

Il dialogo finale tra Medea e Giasone è di un’attualità sconvolgente per la negazione della maternità e della paternità, non tanto dissimile da ciò che i nostri studi raccolgono. Questa sessione è in collaborazione con UNICEF Italia e avremo la sua Presidente, Carmela Pace. Ne parleremo con Mario Calogero, Paolo Capri, Agata Ciavola, Maria Teresa Moscato, Francesco Pira, Maria Concetta Storaci; concluderà Giovanna Ollà. Anche in questo caso avremo la lettura di brani scelti da Medea da parte di Componenti della Compagnia degli umili.

Interverranno per i saluti: Francesco Greco, neopresidente CNF; Antonio Randazzo, pres. COA di Siracusa, Raffaele De Vita, delegato Cassa forense.

Ci saluteremo quella sera dando appuntamento a chi potrà e vorrà esserci il prossimo anno, sapendo che il valore catartico del dramma antico ripropone emozioni e commozioni, oltre che riflessioni, nella nostra attualità di avvocati, ma soprattutto di donne e di uomini del giorno di oggi.

Il progetto è stato a cura mia con Maria Rita Ielasi e Maria Barbara Giardinieri, che coordineranno rispettivamente la prima e la quarta sessione. La terza sarà coordinata da Carolina Valensise e da Maria Minotti.

A tutti un arrivederci a prestissimo a Siracusa!