Presentata la Relazione Annuale del Garante Nazionale Infanzia al Parlamento. Presente per Cammino il Presidente nazionale Avv. M. G. Ruo. Roma, 19 giugno 2019

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In Italia ci sono nove milioni e 800 mila minorenni. “Non lasciamoli soli”.  È con questo appello alla responsabilità degli adulti – genitori, comunità e istituzioni – che l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano ha introdotto la Relazione annuale al Parlamento, presentata a Montecitorio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono stati presenti il Presidente della Camera, On. Roberto Fico; il Vice Presidente CSM, Avv. David Ermini. Presente per Cammino il Presidente nazionale Avv. Maria Giovanna Ruo.

“La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – ha affermato la Garante Filomena Albano – ha trasformato bambini e ragazzi da oggetto di protezione a soggetti titolari di diritti, ponendo le basi per un cambiamento nella relazione tra generazioni. Ciò però non può significare – come talora accade – che i genitori, la comunità e le istituzioni, senza assumersi le loro responsabilità, rinuncino al ruolo di guida nei confronti dei più piccoli. Quasi che l’aver assegnato loro dei diritti li abbia automaticamente resi capaci di orientarsi da soli nel mondo”.

La responsabilità è la parola chiave sulla quale ha insistito Filomena Albano, richiamandola in ogni passaggio del suo discorso. Responsabilità che sorgono, ad esempio, quando la coppia va in crisi. Per questi casi l’Autorità garante ha elaborato la “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori”, che invita a tener conto del punto di vista dei più piccoli. Oppure responsabilità che entrano in gioco, sempre per gli adulti, quando lasciano i ragazzi avventurarsi da soli nella rete senza un’adeguata consapevolezza.

Ricordate pure le responsabilità delle istituzioni di fronte alle emergenze dell’infanzia. Quasi un minorenne su otto secondo l’Istat vive oggi in condizioni di povertà assoluta, mentre di contro l’offerta di servizi per l’infanzia tra regione e regione è disomogenea e ha bisogno di standard minimi uguali in tutto il territorio. “Servono più asili nido e più mense scolastiche di qualità e spazi gioco accessibili a tutti i bambini e una banca dati sulla disabilità”. È quanto ha chiesto Filomena Albano a Parlamento e Istituzioni competenti attraverso la definizione di livelli essenziali delle prestazioni previsti dalla Costituzione.

Sempre alle istituzioni l’Autorità garante ha domandato di rendere effettiva l’applicazione della legge sugli orfani di crimini domestici e di intervenire prima che le tragedie si consumino. “La violenza nei confronti dei bambini è prova che il sistema di protezione non ha funzionato. Sono troppi i casi, registrati anche negli ultimi giorni, di bambini maltrattati e uccisi da chi li avrebbe dovuti proteggere”. È indispensabile intercettare situazioni di fragilità, dare supporto alla genitorialità e far emergere il sommerso: il che significa, per i più piccoli, sapere di potersi sempre rivolgere a una persona di cui si fidano e, per gli adulti, farsi “sentinelle” del loro benessere. Ma significa anche rispondere all’esigenza di una raccolta dati costante e aggiornata sul fenomeno dei maltrattamenti e delle violenze, sollevata dall’Autorità garante e ribadita a febbraio nelle raccomandazioni all’Italia del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Sono sette almeno i “cantieri aperti” per l’attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia sui quali richiamare l’attenzione.

Riguardano: i rapporti familiari, la violenza sull’infanzia, l’inclusione, il rapporto dei minorenni con la giustizia, le dipendenze e la salute, l’educazione e l’Autorità Garante.

Scarica la relazione 2018.

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