Politiche familiari, nuovo studio UNICEF sul congedo parentale nei paesi ad alto reddito. Roma, 13 giugno 2019

Condividi su facebook Tweet Condividi via email

Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF, Svezia, Norvegia, Islanda, Estonia e Portogallo sono i paesi, fra i 31 ad alto reddito con dati disponibili analizzati, che offrono le politiche familiari più favorevoli. Svizzera, Grecia, Cipro, Regno Unito e Irlanda sono quelli con le politiche meno favorevoli.

Realizzato dal Centro di Ricerca Innocenti dell’UNICEF (IRC), il rapporto presenta una classifica dei paesi OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e dell’Unione Europea basata sulle loro politiche familiari nazionali, fra cui la durata del congedo parentale retribuito e i servizi per l’infanzia dai 0 ai 6 anni.

Welfare familiare, Scandinavia in testa (e Italia 19°).

L’Estonia offre alle madri la più lunga durata di congedo interamente pagato (85 settimane), seguita da Ungheria (72 settimane) e Bulgaria (61 settimane).

Gli Stati Uniti sono il solo paese incluso nell’analisi – e uno fra i soli 8 paesi al mondo – che non ha politiche nazionali per il congedo di maternità, né per quello di paternità (non ci sono norme che ne stabiliscano l’obbligatorietà).

L’Italia è al 19° posto della classifica (dati 2016), con 25 settimane di congedo di maternità interamente retribuito, solamente il 34% dei bambini sotto i 3 anni iscritti a servizi per l’infanzia e il 93% dei bambini fra i 3 e i 6 anni iscritti a istruzione pre-scolare.

Il rapporto fa parte del lavoro programmatico dell’UNICEF sulle politiche per lo sviluppo della prima infanzia e si inquadra nella campagna internazionale #EarlyMomentsMatter(“I primi momenti di vita contano”), giunta al suo terzo anno, che punta a sostenere le famiglie e a fornire ai bambini esperienze stimolanti di cui hanno bisogno per un sano sviluppo psico-fisico.

Il rapporto evidenzia inoltre che, anche quando ai padri è permesso un congedo retribuito, molti non ne usufruiscono.

In Giappone, il solo Stato che offre almeno 6 mesi di paternità interamente retribuita per i padri, solo 1 su 20 ha chiesto un congedo retribuito nel 2017.

La Corea del Sud ha il secondo periodo più lungo di congedo per i neo-papà (17,5 settimane), ma i padri sono soltanto 1/6 dei genitori che richiedono il congedo.

L’Italia risulta essere al 29° posto su 41 Stati presi in esame, con 0,4 settimane di congedo per paternità interamente retribuito

Come si evidenzia nel rapporto, il congedo di paternità retribuito aiuta i padri a creare un legame con i figli, contribuisce allo sviluppo infantile, abbassa i livelli di depressione post-partum e aumenta l’uguaglianza di genere.

Il rapporto chiede politiche nazionali che assicurino congedi di paternità retribuiti e incoraggino i padri a richiederli.

Diritto all’asilo nido: per alcuni genitori che necessitano di servizi per l’infanzia quando rientrano al lavoro, l’ostacolo maggiore è di tipo economico.

Analizzando i dati di 29 Stati emerge che i genitori di bambini piccoli nel Regno Unito sono quelli che citano più frequentemente i costi di frequenza come la ragione per cui non usufruiscono degli asili nido.

Al contrario, in paesi come Repubblica Ceca, Danimarca e Svezia il costo rappresenta un ostacolo per l’1% dei genitori che lamenta una necessità non soddisfatta in materia di servizi per la prima infanzia.

Il rapporto offre alcuni suggerimenti su come i paesi possono migliorare le proprie politiche familiari:

  • Fornire un congedo parentale retribuito stabilito per legge a livello nazionale di almeno 6 mesi per tutti i genitori.
  • Permettere a tutti i bambini di avere accesso ad asili nido di qualità, idonei, economici e accessibili, a prescindere dalla situazione familiare.
  • Assicurare che non ci sia un periodo non coperto dalla fine del congedo parentale all’inizio di un’assistenza all’infanzia a costo accessibile (asilo), in modo che i bambini possano proseguire il loro percorso di sviluppo senza interruzioni.
  • Assicurare che le madri possano allattare sia prima che dopo il loro rientro al lavoro fornendo congedi parentali retribuiti sufficientemente lunghi, garantendo pause sul posto di lavoro e luoghi sicuri e appropriati per allattare o per l’utilizzo di tiralatte Raccogliere dati maggiori e migliori su tutti gli aspetti delle politiche familiari, in modo che i programmi e le politiche possano essere monitorati e si possano comparare fra i diversi paesi.

Scarica il Rapporto.

Leggi qui l’articolo.