Minorenni soli ai confini settentrionali, le raccomandazioni dell’Autorità Garante. Roma, 29 marzo 2019

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Sono ragazzi tra i 13 e i 17 anni, che arrivano in Italia da soli, senza nessun adulto ad accompagnarli o attenderli. Ragazzi migranti, che poi talora scompaiono. E ragazzi che a volte raggiungono i confini settentrionali della Penisola, con l’intenzione di superarli. Anche a rischio della loro incolumità. Se non della vita. Ci sono poi pure quelli che le frontiere le hanno superate e tornano indietro. A tutti questi ragazzi – e ai loro diritti di persone di minore età – è dedicato “I movimenti dei minori stranieri non accompagnati alle frontiere settentrionali”, un volume dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.  Si tratta di un documento di studio e di proposta che rileva le criticità, propone soluzioni e contiene le raccomandazioni dell’Autorità a Parlamento, Governo, ministeri, regioni, enti locali, magistratura e ordini professionali.

Le criticità sono di due tipi: quelle di sistema e quelle specifiche dei singoli territori. Tra le prime: la legge non prevede strutture di accoglienza ad hoc per minorenni in transito alle frontiere. Non sono stati adottati i decreti attuativi della legge 47/2017. Sono talvolta risultate assenti, incomplete e lacunose le informazioni fornite ai minori non accompagnati che giungono in Italia. E ciò aumenta il grado di vulnerabilità dei ragazzi, esponendoli al rischio di divenire preda di reti criminali.

Le istituzioni competenti sono state sollecitate dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza a garantire un’informazione capillare e uniforme su tutto il territorio nazionale – anche attraverso opuscoli ad hoc tradotti in più lingue – destinata ai minori stranieri non accompagnati, relativa ai diritti di cui sono titolari e alle opportunità che il sistema italiano offre loro. Raccomandato, inoltre, di definire la figura del mediatore culturale e di incoraggiarne la formazione, prevendendone la presenza obbligatoria nei centri di accoglienza e durante i pattugliamenti delle frontiere settentrionali. L’Autorità garante ha chiesto di prevedere centri di transito per minori stranieri non accompagnati nelle zone interessate dai movimenti e di provvedere a un’equa distribuzione dei ragazzi sul territorio nazionale in modo da garantire a ciascuno di loro un tutore volontario.

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