LUZI C. ITALIA: la Corte E.D.U. ci condanna ancora in un caso di “PAS”. Strasburgo, Luzi c. Italia, 3 febbraio 2020 di Federica Mazzeo

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Il caso è Luzi contro Italia ma potrebbe portare il nome di molti altri genitori o forse, più correttamente, le iniziali di molti altri figli minorenni. In gioco è, ancora una volta, il rapporto genitore-figlio ostacolato dalle interferenze alienanti del genitore collocatario.

L’ennesima condanna dell’Italia ci riporta indietro nel tempo, almeno a 15 anni fa, al caso Bove c. Italia. Le vicende umane e giudiziarie si sovrappongono, come pure l’epilogo che vede l’Italia condannata, oggi come allora, per non essere efficacemente intervenuta a tutela della relazione padre-figlio. Parimenti, nei casi Lombardo, Improta, Solarino, Giorgioni, Strumia, Cincimino, Nicolò Santilli e Piazzi, solo per citarne alcuni.

Sorge quindi spontaneo un interrogativo: della tenacia di quanti genitori avremo ancora bisogno per adeguare il nostro arsenale giuridico agli standard di tutela dei diritti dell’Uomo? di quante violazioni di diritti di figli minorenni?

Anche su questo avremo modo di riflettere e confrontarci al prossimo Congresso Nazionale Di Cammino del 28-29 febbraio su “Diritti Umani: Persone, Famiglie, Minori. Giurisprudenza e pareri della Corte Europea dei Diritti Dell’uomo, spinta evolutiva del diritto interno”.

Leggi qui la sentenza in lingua italiana.

Leggi qui la sentenza in lingua ufficiale.