L’associazione Cammino chiede la garanzia costante dei diritti umani per i soggetti vulnerabili.

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La garanzia dei diritti umani è centrale e non può essere solo una missione del settore dell’avvocatura, tutti devono contrastare le violazioni che avvengono anche in contesti familiari, soprattutto in questo periodo di lockdown.
 
Quest’anno la lotta per i diritti umani negati è centrale anche in Italia, paese industrializzato, civile e facente parte della Comunità europea.

Ebbene sì, in questo periodo storico, toccato da una pandemia mondiale, le organizzazioni, così come CAMMINO – Camera Nazionale degli Avvocati per la persona, relazioni familiari e minorenni, si battono per la difesa dei diritti umani denunciando costantemente le violazioni che avvengono purtroppo soprattutto in contesti familiari.

La cronaca quotidiana è caratterizzata da assurdità che si consumano tra le mura domestiche, ambiente ormai consumato, quasi svuotato di senso e colmato invece di malesseri, a causa dei diversi lockdown imposti per contrastare i contagi da Covid-19.

Innumerevoli soprusi, vessazioni, denigrazioni, sottovalutazioni, indifferenze se non talvolta sarcasmo nei confronti delle vittime: donne, minori, anziani.
 
«Con l’emergenza sanitaria di Covid-19 in questo anno, la tutela dei diritti umani è messa più a dura prova. La garanzia dei diritti umani è centrale e complessa. Non può essere solo una missione del settore dell’avvocatura – dice la Presidente di CAMMINO, Avv. Maria Giovanna Ruo – mettere in prima linea sui grandi temi per la tutela dei soggetti vulnerabili e dei loro diritti fondamentali: le cure sanitarie, l’inizio e fine vita, barriere di ogni genere alla fruizione di tali diritti (comprese quelle multimediali), povertà assoluta e, per i minorenni, anche povertà educativa con rischio concreto di negazione di ogni sviluppo successivo».

La CAMMINO pone l’attenzione anche su quanto stabilito dall’ultimo DPCM per la gestione dei rapporti con i soggetti vulnerabili durante le prossime festività natalizie: è vero che da una parte c’è l’assoluta necessità di evitare assembramenti o incontri tra persone senza adeguate cautele, ma dall’altra c’è la necessità, altrettanto assoluta, di non marginalizzare le persone solegli anziani, più vulnerabili sempre e soprattutto in questo periodo, di non privarli delle relazioni primarie affettive indispensabili. Stessa attenzione va posta alla gestione dei figli, soprattutto i minori, di genitori separati: non può non esserci una regolamentazione che rispetti le esigenze di questi soggetti che non possono decidere autonomamente per il proprio benessere.

Per questo CAMMINO ha anche realizzato i decaloghi con alcune indicazioni per la gestione dei soggetti vulnerabili durante il lockdown.

Decalogo per la cura degli anziani: https://www.cammino.org/wp-content/uploads/2020/03/DECALOGO-ANZIANI-COVID-19.pdf.pdf