EFFETTIVITÀ DELLA TUTELA DEI SOGGETTI VULNERABILI, NELLA SOCIETÀ E NEL PROCESSO
Sintesi di Maria Elisabetta Tabossi (Tesoriere nazionale CAMMINO)

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Sintesi della II SESSIONE di lavori al Convegno per i 20 anni di Cammino
venerdì 25 gennaio 2019 h. 09:00-13:00

Ha presieduto Angelo Rinella, Costituzionalista, Professore ordinario dell’Università Roma Tre. Relatori: Antonio Carratta, Professore ordinario dell’Università Roma Tre; Francesca Ceroni, Componente del Comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura; Maria Gabriella Luccioli, già Presidente della I sez. della Corte di Cassazione; Franca Mangano, Presidente della Sezione Persona Famiglia e Minorenni della Corte di Appello di Roma; Maria Francesca Pricoco, Presidente AIMMF e del Tribunale per i Minorenni di Catania. Coordinatori: Antonella Florita Vicepresidente nazionale CAMMINO e Elisabetta Tabossi, Tesoriere nazionale CAMMINO.

È emersa la necessità di una adeguata tutela effettiva dei diritti fondamentali, con particolare riguardo ai soggetti vulnerabili, individuabili nei minori, negli anziani, nelle persone migranti e minoranze etniche insediate in Italia e in Europa, immaginando nuove strade.

Con particolare riferimento il flusso delle persone migranti è fenomeno che non può essere ignorato, ma deve essere governato nel rispetto delle Convenzioni Internazionali: necessaria una reale integrazione, con particolare attenzione ai diritti dei minori non accompagnati e anche alle particolarità del diritto delle diverse comunità.

Questioni antiche quali la trasmissione del cognome materno al figlio, il diritto alla conoscenza delle proprie origini per il figlio della madre che non ha voluto essere nominata, la violenza domestica, la maternità surrogata, gli accordi prematrimoniali, il diritto del minore ad essere ascoltato restano ancora parzialmente o totalmente irrisolte.

Dal punto di vista processuale, nonostante il riconoscimento del principio dell’unicità dello status di figlio, gravi le persistenti lacune nella regolamentazione dei riti (assenza di normativa ad hoc per la tutela dei figli dei genitori non coniugati nella crisi di relazione tra genitori): la tutela di the best interest of the child non può prescindere da un rinnovato quadro processuale perché la sua tutela è inconciliabile con il sistema di preclusioni e decadenze. Bisogna pensare a un processo a misura di minore, superare frammentazione delle competenze, polverizzazione dei riti, prevedere norme in materia di esecuzione forzata dei provvedimenti aventi ad oggetto i diritti relazionali del minorenne nella famiglia. Tutte battaglie di CAMMINO da sempre, ad oggi purtroppo perse, ma con l’assoluta necessità di perseverare anche con strumenti come il ricorso alle Corti europee.

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