Presso il MAXXI- Museo nazionale delle arti del XXI secolo, si è svolta la Cerimonia di Inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 del Consiglio Nazionale Forense alla presenza del Presidente della Repubblica. Per Cammino era presente il vicepresidente nazionale Avv. Antonella Florita.

Non si può non definire di grande impatto e forza la relazione della Presidente Avv. Maria Masi sul metodo, le azioni, l’impegno e gli obiettivi coltivati dal CNF. Nell’esprimere con preoccupazione la difficoltà del rapporto di fiducia tra sistema giustizia e cittadini, la Presidente Masi ha sottolineato la inadeguatezza di strutture e risorse emersa a poche settimane dall’entrata in vigore di gran parte delle norme del nuovo processo civile. Ricordando il contributo che Magistratura e Avvocatura, protagoniste della giurisdizione, hanno apportato alle riforme, la Presidente ha sottolineato, altresì, l’importanza che entrambe sappiano comunicare in maniera forte e chiara il loro dissenso e la forte preoccupazione “di vedere i cittadini ai margini della Costituzione piuttosto che al centro”.

Nel ribadire la necessità dell’Avvocatura di essere riconosciuta come risorsa per la Giustizia e quindi per il Paese, ha invitato a riflettere sulla funzione sociale dell’avvocato e del suo indispensabile contributo a riaffermare diritti fondamentali nella convinzione che “i diritti, se riconosciuti tali, non possono che essere uguali e come tali non discriminati e non divisibili”. Convincimento di cui si fa forte il Consiglio Nazionale Forense che ha posto la sua attenzione sull’importanza per gli avvocati di interpretare i nuovi bisogni della collettività “anche nelle regole non scritte, ma incise nella legge morale a cui non siamo estranei”, scongiurando il rischio che alcuni diritti siano oscurati e posti in pericolo “soprattutto se riferiti o riferibili a un genere”.
La Presidente Masi ha anche ricordato come sempre più spesso l’Avvocatura è vittima di minacce perché identificata con le parti assistite, mentre in altri paesi, non lontano dal nostro, in quanto difensori di diritti non riconosciuti, gli avvocati sono persino perseguitati, torturati e uccisi “come chiunque si ribelli al sistema soprattutto se giovani e se donne”, citando la rivoluzione delle giovani donne iraniane a cui ha rinnovato solidarietà e vicinanza.

“A questa Avvocatura interprete dell’Essere, nella puntuale e piena declinazione della nostra Costituzione, sento il dovere di dedicare questo inizio dell’anno giudiziario”, ha poi concluso la Presidente Masi, “affinché nella ricerca della verità non vinca mai il silenzio mai l’inerzia”, auspicando il massimo impegno degli avvocati al corretto funzionamento della giustizia, concorrendo “al consolidamento di un’Italia fondata su pace, libertà e diritti umani”.

La Prima Presidente della Corte di Cassazione, Dott.ssa Margherita Cassano, intervenuta subito dopo, ha esordito nel definire la Relazione della Presidente del CNF, “un’occasione per riflettere sul ruolo dell’avvocatura nel nostro Ordinamento”. La Prima Presidente della Suprema Corte ha poi affermato come l’avvocato, alla pari del magistrato, è garante dell’attuazione dei valori fondamentali enunciati dalla Costituzione, in quanto a entrambi è richiesta professionalità, rigore etico, senso di responsabilità e misura, presupposti necessari per rinsaldare la fiducia dei cittadini nella giustizia e nello stato di diritto.

Anche il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Dott. Fabio Pinelli, il cui intervento è seguito, ha ribadito la specularità istituzionale dell’Avvocatura e della Magistratura, entrambe protagoniste della giurisdizione. Il Vice Presidente del CSM ha poi esortato la Magistratura al riconoscimento dell’Alto ministero degli Avvocati consacrato nell’inviolabilità del diritto di difesa, concludendo con l’auspicio, rivolto a entrambe le compagini, ad una reciproca legittimazione e impegno comune sulla domanda di giustizia e verso una nuova stagione.

La Cerimonia si è conclusa con l’intervento del Vice Ministro della Giustizia, On. Avv. Francesco Paolo Sisto, che ha posto l’attenzione su una ripartenza del nuovo anno giudiziario con chiarezza di ruoli e obiettivi. La relazione della Presidente Masi, ha dichiarato il Vice Ministro, impone al Governo l’obbligo dell’ascolto delle istanze che arrivano dalla Avvocatura: una delle pietre angolari del sistema giuridico nazionale. Ha poi affermato che il rapporto di fiducia tra sistema giustizia e cittadini, va ricostruito con l’attenzione e la cura che si deve al diritto e alla centralità sociale giuridica dell’individuo, senza la quale la società non può esistere. L’obiettivo è l’art. 111 della Costituzione, un processo giusto e rapido, da realizzare, secondo il Vice Ministro, con il riconoscimento reciproco tra magistratura, avvocatura e politica, e una reciproca buona volontà di fare Costituzione.

CAMMINO, che si è battuta a lungo per la tanto attesa riforma di unico giudice e unico processo in area persone, minorenni, famiglie, si unisce agli auspici, e facendo propri gli importanti spunti di riflessione emersi sul ruolo dell’avvocatura in questa nuova era, si dichiara pronta a partecipare, con il suo apporto scientifico e opera di divulgazione, alla effettiva e concreta realizzazione della cura dei diritti umani con la peculiare attenzione, che l’ha sempre contraddistinta, verso quelli dei più vulnerabili.