CAMMINO partecipa alla riunione convocata dal Ministro della Giustizia per affrontare le tante problematiche legate alle ripresa del sistema giustizia. Roma, 16 aprile 2020

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La presidente della nostra Associazione specialistica forense Avv. Maria Giovanna Ruo, nell’ambito della riunione indetta il 16 aprile u.s., ha portato alla attenzione del Ministro della Giustizia alcune tematiche relative ai soggetti vulnerabili, di cui CAMMINO si occupa da più di 20 anni, e alcune proposte per l’avvocatura specializzata.

“Nell’attuale periodo di vigenza delle misure di contrasto al Covid-19 (fase I) gli avvocati esperti che fanno parte di questa rete nazionale – ha spiegato l’Avv. Ruo – hanno evidenziato indicazioni per cercare di essere vicini concretamente alle famiglie con minori, agli anziani, alle vittime di violenza, ai detenuti: perché i diritti fondamentali non possono andare in quarantena.

Tuttavia, non si può nascondere la perplessità rispetto sia al proliferare di protocolli diversi, che finiscono con assicurare risposte differenziate nel Paese.

Soluzioni, certamente pregevoli per lo spirito che le anima di accelerare la giustizia, ma non adeguate al rispetto dei diritti”.

“Si sono finora alternate voci di psicologi, pedagogisti, professori universitari di diritto ed altre scienze, o assistenti sociali, per garantire alle famiglie la vicinanza delle istituzioni, ma i consigli non sono sufficienti ad articolare in questo momento così complesso le diverse responsabilità: genitoriale, sociale, professionale.

Servono proposte di modifica alla normativa vigente per superare il periodo di emergenza dovuto alle misure di contrasto al Covid-19. Gli aspetti processuali devono andare verso la semplificazione; l’accelerazione dei procedimenti separativi e l’ampliamento della possibilità di definire le crisi tra genitori con strumenti negoziali anche per i figli dei genitori coniugati. Oggi non è così ed è uno scandalo”.
Preoccupa il fermo quasi totale della giustizia in questo settore: nonostante si tratti di materie per le quali le attività giudiziarie non avrebbero dovuto essere sospese, la verità è che la situazione è di fermo pressoché totale dovunque.

“Da uno studio sistematico da noi condotto in tutti i distretti e circondari, risulta che la logica del differimento è vincente: l’accesso alle cancellerie è solo per casi urgenti – ha sottolineato l’Avv. Ruo – ma poi di fatto non viene assicurato sia nei Tribunali per i minorenni sia nei Tribunali ordinari; le notifiche non vengono effettuate per il fermo pressoché totale degli Unep e persino della Posta”.

Tutto ciò si traduce in giustizia negata: tanto più che le case in cui da settimane le persone sono costrette a convivere continuativamente possono essere divenute luoghi di conflitti permanenti, se non di trattamenti disumani e degradanti in caso di violenza domestica. Le persone hanno bisogno urgente di trovare soluzione ai problemi di una convivenza forzata.

“È quindi necessario fare in modo che la giustizia risponda al più presto a questa domanda, in modo efficace e celere e che l’attività di udienza riprenda a pieno regime, almeno una volta finita l’emergenza epidemiologica della fase I”.

L’Associazione ha avanzato inoltre proposte di sostegno all’Avvocatura specializzata in area persone, relazioni familiari e minorenni.

“Nella prospettiva anzidetta l’avvocatura ‘specializzata’ non si tira indietro, ma non può fare a meno di sottolineare come essa stessa sia soggetto vulnerabile: tutelando posizioni costituzionalmente garantite siamo diventati immuni “ex lege”, dato che l’esercizio della professione nel nostro settore esige l’incontro con persone anche in situazioni di concentrazione, oltre che l’assistenza alle parti in udienza”.

Scarica il documento di CAMMINO 2020 04 16 comunuicazione a ministro bonafede