CAMMINO, nuova denominazione e nuovo logo: nuove prospettive di percorso

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Carissimi Socie e Soci di Cammino, carissimi Amiche ed Amici di Cammino, spettabili Istituzioni,

la nostra associazione ha cambiato denominazione –come da nuovo Statuto- e logo, in coerenza con il percorso intrapreso ormai da tempo, di tutela delle persone nelle relazioni familiari e sociali e, in specie, dei soggetti vulnerabili in una dimensione dinamica, di working in progress che indaghi la nuova domanda di giustizia che emerge da una società articolata, complessa, sempre più variegata e multietnica.

La nostra nuova denominazione associativa è

CAMMINO- Camera nazionale avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni

La centralità della persona umana è da sempre il nostro focus; le relazioni familiari includono la famiglia coniugale di cui all’art. 29 Cost. ma anche –doverosamente- i nuovi modelli; i minorenni sono soggetti vulnerabili per età e il nostro percorso nasce nel 1999 e torna alla loro tutela, ma non esaurisce il nostro interesse ed agire che va anche –doverosamente- agli altri soggetti vulnerabili in quello che vogliamo sia un incessante cammino di ricerca di strumenti sempre più efficaci della tutela dei diritti.

Il nuovo logo enfatizza questo tema e insieme al nostro consueto bambino e alla bilancia vi sono altri volti di persona che dal bambino promanano, come nella vita, dal suo inizio alla sua fine.

Il logo è tondo ad indicare che nella tutela dei diritti fondamentali della persona -dall’inizio alla fine per l’appunto- non vi può essere cesura.

Il logo è visibile sul nostro sito e al seguente link.

Il nuovo statuto, che -sintonicamente con le indicazioni del Consiglio Nazionale Forense- ha aperto anche ad altre professionalità, è stato registrato in Roma il 15 ottobre 2017. Il marchio denominativo è stato depositato il 7 aprile 2017 e marchio figurativo l’8 novembre 2017 all’Ufficio Italiano Brevetti e marchi del Ministero dello sviluppo economico.

Inizia così una nuova fase del nostro percorso che intende vedere sottolineata, nella prospettiva della tutela dei diritti fondamentali dei soggetti vulnerabili, la necessità di alleanze con altre professioni che si occupano della persona e delle relazioni familiari, l’apertura a feconde contaminazioni del sapere giuridico con altri saperi, nella prospettiva di quella responsabilità sociale dell’avvocatura che la rende interprete della nuova domanda di giustizia, anello di congiunzione tra la vita e il diritto.

A tutti buon CAMMINO!